Milano 9 Luglio – “Non è possibile che un comparto che rappresenta una eccellenza assoluta per il nostro Paese sia penalizzato da lungaggini burocratiche come quelle che sono imposte al settore della Armi leggere sportive – ha dichiarato l’assessore regionale al commercio Mauro Parolini-.
IL COMPARTO – Il settore impiega oltre 40 mila addetti per l’intera filiera (5.000 solo quelli direttamente al lavoro nelle aziende armiere bresciane). Un mercato che fattura solo nella Valle Trompia 500 milioni di euro. Di queste risorse il 95% arriva dalle esportazioni.
MADE IN ITALY – Oggi il comparto è in difficoltà e questo anche perché la burocrazia in molti casi rende impari il confronto con altri operatori stranieri, decisamente agevolati da normative più semplici e da tempi di risposta assai più brevi di quelli italiani, che arrivano talvolta, in modo insostenibile, a novanta giorni.
“Le armi sportive sono un settore importante per l’economia e lo sono diventate perché la qualità dei prodotti italiani è la migliore del mondo. Basta andare a vedere quanti atleti finalisti nelle scorse olimpiadi brandivano armi italiane –spiega l’assessore Parolini- Si trattava della quasi totalità, a conferma di una eccellenza che deve essere tutelata, perché così facendo si tutelano aziende italiane e con esse posti di lavoro.
PROPOSTA – “Su questo tema, intendo sollecitare il Governo perché aiuti il comparto snellendo le procedure di concessione delle licenze per l’export. I controlli e le verifiche necessari alla sicurezza (essenziali per questo tipo di produzioni) non devono essere ridotti o compromessi, al pari però devono essere tutelate le capacità di stare sul mercato delle singole aziende, riducendo le formalità burocratiche e, soprattutto, garantendo tempi di risposta compatibili con l’esercizio di una attività economica. – conclude Parolini-.”